Le immagini d'arte e la tipografia sono state legate sin dall'inizio nell'arte, basti pensare ai capolettera miniati dei testi amanuensi medievali.
Anche nelle letterature mondiali vi sono numerose opere d'arte in cui l'immagine veniva accompagnata da un testo coerente. In tutti questi casi non sappiamo bene se sia più importante il testo o l'immagine.
È stato però con l'avvento del surrealismo, negli anni venti del 1900, che si sono iniziati ad unire testi alle immagini per creare degli oggetti nuovi ed unici, in cui il rapporto tra l'immagine e il testo si basava soprattutto sul significato iconografico della scrittura, sui segni in sé che la scrittura mostra.
In America c'è stato Joseph Cornell che ha usato molto questa tecnica, trattando il testo come un pezzo dei suo collage.
SatiArt si richiama proprio ai lavori di Joseph Cornell, con l'intento di onorare e trasformare immagini già esistenti; per questo chiamiamo i nostri lavori "mix-up", unire e mescolare, mescolare e creare, per trovare un nuovo senso a opere conosciute o anche sconosciute a tutti meno gli specialisti.
Quando mettiamo parole sotto l'immagine del viandante nella nebbia di Caspar David Friedrich, quello che si ottiene è una cosa nuova: un viandante nel mare del parlato, della comunicazione.